Cos’è la Sindrome dell’occhio secco: la Sindrome dell’occhio secco (dry eye) è una patologia oculare molto frequente, colpisce infatti il 70% delle donne e il 58% degli uomini con più di 50 anni di età che vivono nel mondo occidentale.
Consiste nell’insufficiente quantità di lacrime prodotte dai nostri occhi, la mancata lubrificazione oculare porta a una serie di fastidiosi sintomi (bruciore, occhio rosso, sensazione di sabbia negli occhi, iperlacrimazione riflessa…) che comprendono spesso una visione annebbiata.
Chi è più a rischio:
• Le persone sopra i 50 anni
• I videoterminalisti
• Chi è esposto ad ambienti secchi, con poco ricambio d’aria (climatizzatori di vecchia generazione) a temperature estreme
• I portatori di lenti a contatto
• I fumatori
• Chi segue un’alimentazione sbagliata (povera di pesce, frutta e verdura)
• Le persone che si idratano poco (che bevono meno di 2 litri di acqua al giorno)
Diagnosi:
Il compito dello specialista oculista è identificare la causa dell’occhio secco (alterata produzione di liquido lacrimale, eccesso di evaporazione, occhio secco causato da malattie e/o terapie farmacologiche sistemiche), analizzare le tre componenti del film lacrimale: lipidica, acquosa, mucinica e, in base ai risultati degli esami specialistici, indicare la terapia adeguata.
Prevenzione:
La Sindrome dell’occhio secco è una patologia che, quando diventa cronica, risulta complessa e noiosa per il paziente.
La prevenzione gioca quindi un ruolo fondamentale al fine di impedire che questa Sindrome ci accompagni nella nostra quotidianità.
Ecco alcuni consigli, validi ancor di più per i soggetti a rischio:
• Evitare l’esposizione prolungata ad ambienti pieni di fumo, al vento, ad ambienti troppo asciutti (aria condizionata, climatizzatori)
• Fare frequenti pause durante il lavoro al videoterminale (ogni 20 minuti, 20 secondi di pausa guardando a una distanza maggiore di 6-7 metri)
• Utilizzare un umidificatore in camera da letto
• Ricorrere a colliri a base di acido ialuronico (lacrime artificiali, meglio se in monodose e senza conservanti) in caso di sintomi (sensazione di sabbia negli occhi, occhio rosso, visione annebbiata…) in attesa del consulto specialistico
• Bere più di 2 litri d’acqua al giorno
• Dormire almeno 6-7 ore per notte
• Mai privarsi di un’alimentazione completa
• Utilizzare occhiali da sole con filtro per i raggi UV
Nuove frontiere terapeutiche:
Oggi lo specialista oculista, oltre ai rimedi classici che comprendono l’utilizzo di lacrime artificiali, impacchi caldo-umidi, tappini di occlusione del dotto che porta le lacrime in gola (punctal plugs), ha a disposizione nuove terapie mediche e strumentali.
Dopo una visita accurata presso un centro specializzato per la diagnosi e la cura della Sindrome dell’occhio secco è infatti possibile consigliare, a seconda del tipo di Sindrome dell’occhio secco diagnosticata, percorsi terapeutici molto efficaci.
Colliri, gel e unguenti: abbiamo oggi a disposizione nuove formulazioni a base di antiinfiammatori steroidei e non steroidei, autosiero, sostituti lacrimali che contengono molecole che stimolano la produzione di lacrime
Integratori alimentari: il cui scopo è quello di supplire a eventuali carenze di vitamine e Omega3
Terapie strumentali: rappresentano le novità più efficaci e affidabili, a livello mondiale, per quanto riguarda la Sindrome dell’occhio secco di grado moderato e grave.
Sono oggi strumenti fondamentali per ripristinare lo strato lipidico e l’integrità del film lacrimale danneggiato.
Luce Pulsata: consiste nell’applicazione di alcuni flash luminosi, sono consigliate dalle 3 alle 5 sedute nell’arco di 2 mesi, è indolore e priva di rischi rilevanti
Lipiflow: leggero massaggio palpebrale che, grazie a pressione e calore, stimola la ripresa funzionale delle ghiandole del Meibomio, fondamentali per la produzione dello strato lipidico del nostro film lacrimale
Radiofrequenza: sedute della durata di 20 minuti in cui il paziente avverte un leggero calore nella regione perioculare.